8 cose che non sapevi su Marte

Tutto sul Pianeta Rosso

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Se mai gli esseri umani andranno su un altro pianeta, sicuramente sarà Marte. Come, quando e chi andrà sono però ancora un mistero
Vignetta di Marte con i rover che gli ronzano intorno... Mai una gioia!

1) Tra molti anni avrà gli anelli

Marte potrebbe aver avuto in passato degli anelli, e potrebbe tornare ad averli in un futuro non troppo remoto! Secondo uno studio statunitense le due lune del pianeta, Fobos e Deimos, sono il risultato dell’addensamento di materiali espulsi dal pianeta dopo un grosso impatto avvenuto 4 miliardi di anni fa. Impatto tanto violento da far alzare dal suolo abbastanza materiale marziano per formare un anello. I detriti hanno poi cominciato a raggrupparsi dando vita ai due satelliti naturali.

Così le due lune si sarebbero ciclicamente riaddensate e disgregate da 3 a 7 volte nell’arco della vita del pianeta. Ogni volta che la luna si è disgregata e riassemblata, quella successiva era 5 volte più piccola della precedente. Le loro dimensioni attuali sono infatti modeste: Fobos ha un diametro medio di 22,2 km e Deimos di 12,4.

Attualmente Fobos si sta avvicinando a Marte e raggiungerà il limite di Roche, ovvero la distanza entro la quale le forze mareali rompono il corpo celeste tenuto insieme solo dalla propria gravità, entro 70 milioni di anni. E per allora Marte sarà nuovamente abbellito da una fascia di anelli!
Rappresentazione di Marte con gli anelli

2) Ospita il Monte più alto del Sistema Solare

Nonostante il suo diametro sia metà di quello terrestre, il monte più alto di Marte è molto più alto dell’Everest! Si tratta del Monte Olimpo, uno dei più giovani vulcani del pianeta, che arriva a 21,9 chilometri. Un’altezza considerevole che lo rende la montagna di più alta di tutto il nostro sistema planetario.
L'immagine confronta il monte Olimpo marziano con l'Everest

3) Anche lui ha le smagliature

Care donne, consolatevi! Anche Marte soffre per le smagliature. Questa immagine di Hellas Planitia, un enorme cratere d’impatto di Marte, mostra un campo di dune con tantissime tracce simile alle smagliature. In realtà sono state lasciate dai cosiddetti “diavoli di polvere”, le terribili tempeste di sabbia tipiche del pianeta.

Proprio come sulla Terra, le regioni ad alta latitudine su Marte sono coperte di brina in inverno. Tuttavia, il gelo invernale su Marte è fatto di ghiaccio di anidride carbonica (ghiaccio secco). Si pensa quindi che i calanchi lineari siano il risultato di questo ghiaccio secco che si rompe in blocchi, i quali scivolano lungo i pendii sabbiosi più caldi, sublimando e scolpendo il suolo mentre scendono. Se li guardiamo da vicino, in effetti, questi burroni lineari sembrano dei veri e propri graffi!
Foto dall'alto che cattura questi burroni

4) L’unico pianeta abitato da rover

Per la precisione due: Curiosity e Opportunity. Curiosity è l’ultimo arrivato, atterrato nell’agosto 2012. Opportunity invece è arrivato su Marte molto prima di lui, nel gennaio 2004. Con lui c’era un rover gemello, Spirit, che ha purtroppo smesso di funzionare nel marzo 2010. La missione di Opportunity è la più lunga sul Pianeta Rosso: da una durata iniziale di 90 sol ha già superato il sol 4500. Complimenti!

Breve loop del terreno marziano ripreso da uno dei rover
rover della Nasa mandato su Marte

5) Il pianeta “must to be”

Sta diventando la destinazione più popolare dello spazio. Oltre ai due rover che già lo stanno esplorando, nel 2018 arriverà anche un lander chiamato InSight. Avrà il compito di rilevare l’attività sismica eventualmente presente sul pianeta, il flusso termico proveniente dall’interno, le dimensioni del nucleo e lo stato liquido/solido.
Render 3d del nuovo lander InSight

6) Non solo robot: primo uomo su Marte entro il 2024

Se mai gli esseri umani andranno su un pianeta, sicuramente sarà Marte. Per questioni di vicinanza e somiglianza. Diventeremo una specie multi-planetaria? Questa l’idea di Elon Musk che ha scelto questo titolo per la sua lecture all’International Astronautical Congress del 2017. Ha anche sparato un paio di date (tenetevi alla poltrona!): prima missione cargo nel 2022, primo uomo nel 2024 e poi toccherà alla colonia.
Sequenza di immagini dell'insediamento marziano che crescerà in poco tempo, a detta di Elon Musk

7) Quanto tempo ci vuole per andare su Marte?

Se consideriamo che per andare sulla Luna gli astronauti delle missioni Apollo impiegavano, tra andata/ritorno e permanenza sul satellite, una decina di giorni allora è comprensibile immaginare un viaggio molto più lungo per il pianeta rosso.

Il tempo complessivo per raggiungere Marte, con una missione umana, è più difficile da calcolare perchè Marte non ruota attorno alla Terra ma attorno al Sole (eh già!). Cosa significa? Se immaginiamo un viaggio di andata con la durata minima, quindi alla distanza reciproca minima di 54,6 milioni di chilometri, avremo un viaggio di ritorno troppo lungo. Soluzione? bisogna trovare la finestra di lancio ideale per ridurre il tempo complessivo.

Supponendo di poter partire alla stessa velocità della missione New Horizons di 58.000 Km/h, quanto durerebbe un viaggio verso Marte? 39 giorni nel momento di massimo avvicinamento, 289 giorni in quello di massima distanza e 162 giorni per la distanza media.
Però tutto è rimesso in questione da quando, il 6 febbraio 2018, Elon Musk è riuscito a lanciare con successo il Falcon Heavy, il razzo che probabilmente porterà su Marte il primo uomo.
Foto spettacolare dei propulsori accesi del Falcon Heavy

8) Il primo umano su Marte sarà una donna

La NASA sta seriamente pensando di inviare su Marte un equipaggio di solo donne.

Recenti studi hanno dimostrato che nei gruppi misti il rischio di comportamenti contrari al regolamento è molto più elevato. I rapporti personali possono complicare il lavoro di squadra e i conflitti nelle squadre costituite solo da donne sono meno comuni rispetto agli equipaggi formati da soli uomini.

Non servono poi grandi studi per sapere che in media le donne pesano 20 kili in meno di un uomo. Con un equipaggio standard da 6 si ottiene un risparmio di circa 120 kili! Oltre al consumo minore in termini di cibo ed ossigeno.
Quali che siano le ragioni, Sally Ride, la prima astronauta americana ad andare nello spazio che era anche lesbica, avrebbe sicuramente festeggiato per una tale conquista.
equipaggio femminile a bordo della Stazione Spaziale Internazionale

Per approfondire:

Scritto da

Alessandra Frontini

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