San Valentino è alle porte: come fare colpo sotto le stelle!

Consigli utili per organizzare la perfetta serata sotto il cielo stellato.

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Se anche tu quest’anno non hai la minima idea di cosa regalare alla persona che hai di fianco in vista di San Valentino o se vuoi che quel ragazzo/ragazza cada una volta per tutte ai tuoi piedi, ho io la soluzione per te!

Sono passati anni, secoli, millenni eppure non credo sia mai esistito qualcuno veramente indifferente allo spettacolo di un cielo stellato. E allora perché non regalare una serata romantica sotto le stelle (e le coperte, visto il freddo) raccontando i miti e le leggende che le costellazioni nascondono?

Se le stelle, anzichè brillare continuamente sopra le nostre teste, fossero visibili solo da un particolare luogo del pianeta, tutti vorrebbero andarci per assistere allo spettacolo.
[Seneca]

Prima di cominciare, vi lascio qualche consiglio per far sì che la vostra serata sia davvero perfetta!

Consigli utili

  • Aspetta almeno le 19.15 quando in Italia sarà concluso anche il crepuscolo astronomico e non ci sarà la luce del Sole ad impedirvi di osservare il cielo stellato.
  • Il 14 febbraio purtroppo la Luna avrà già superato il primo quarto e sarà crescente verso il plenilunio per cui, se possibile, ti suggerirei di anticipare al weekend precedente l’osservazione.. o meglio, a quello prima ancora! Sicuramente stupirai un po’ di più la tua persona..
  • Se non sei esperto e non riconosci ancora bene le costellazioni, fai pratica con le app! Leggi il nostro articolo: “Le migliori app gratuite per riconoscere le stelle
  • Vai in un posto buio senza inquinamento luminoso. Troverai dei consigli leggendo “I luoghi più bui delle Marche (e come raggiungerli)
  • Controlla il meteo e assicurati di scegliere la serata giusta
  • Copritevi BENE (come se andaste sulla neve) che altrimenti il freddo rischia di rovinarti la serata
  • Puoi anche procurarti un piccolo binocolo per osservare quegli oggetti come nebulose, galassie e ammassi che sono veramente suggestivi (ma solo se hai scelto un posto veramente buio)

Ora sei pronto! Ecco quindi per te una raccolta dei miti più belli relativi alle costellazioni visibili la notte di San Valentino, ovviamente raccontati a modo mio. Funziona da sempre, è proprio il caso di dirlo!

Orsa Maggiore / Orsa Minore

Se fossi in te inizierei dalla costellazione che ci risulta più familiare e che quasi tutti sappiamo riconoscere: il CARRO MAGGIORE. I primi a vederci un carro furono i babilonesi ma per i romani erano semplicemente 7 tori o Septem Triones: vi ricorda qualcosa? Eggià la parola settentrione deriva proprio dal famosissimo carro maggiore che, non ha caso, si trova sempre in direzione del Nord.

Ma la leggenda che voglio raccontarvi, in realtà riguarda una costellazione molto più grande di cui il Grande Carro ne è soltanto una parte: l’Orsa maggiore. Il mito narra di una fanciulla, una cacciatrice bellissima di nome Callisto. Era una ninfa del seguito di Artemide, la dea della caccia e, come tutte le altre, aveva fatto voto di verginità. Mentre si riposava dalla caccia, Zeus – che non ha bisogno di presentazioni – la vide tra le nuvole, s’innamorò di lei e la sedusse. Artemide aveva l’abitudine di fare il bagno con le sue compagne e non passò molto tempo perché si accorgesse della gravidanza di Callisto. Fuori di sé dalla rabbia, con la diplomazia di un toro infuriato, la trasformò per sempre in un’orsa.

Atlante astronomico di Johannes Hevelius – Ursa Maior

Callisto – non oso immaginare la scena – diede comunque alla luce un figlio umano, Arcade. Quando egli diventò abbastanza adulto da poter andare a caccia, divenne anche lui un abilissimo cacciatore – indovinate?.. – di orsi! Sfortuna volle che in una giornata come tante, incontrò la madre senza riconoscerla. Al momento di scagliare il colpo fatale però, per impedire il delitto, l’Onnipotente Zeus li pose entrambi nel cielo dove Callisto e il figlio divennero l’una la costellazione dell’Orsa maggiore e l’altro dell’Orsa minore.

Cassiopea / Cefeo / Andromeda

Anche questa costellazione è molto famosa per la sua forma che ricorda una W rovesciata. In realtà secondo gli antichi, quella che per noi è una banalissima lettera dell’alfabeto, rappresentava la regina Cassiopea seduta sul suo trono a testa in giù mentre si pettinava i lunghi capelli. Già..

Diventò regina sposando Cefeo re di Etiopia e insieme generarono Andromeda. Un giorno, mentre era intenta a pettinarsi i lunghi capelli ricciuti, Cassiopea vanitosamente osò dichiarare che la sua bellezza e quella di sua figlia superavano addirittura quella delle Nereidi. Una di esse era Anfitrite, sposa di Poseidone, il dio del mare. Le Nereidi, anche loro per niente vendicative, si rivolsero a Poseidone perché la punisse per la sua vanità e il dio mandò un mostro marino, Ceto, a devastare l’Etiopia e a divorarne gli abitanti.

Atlante astronomico di Johannes Hevelius – Andromeda

Un oracolo determinò che l’unico mezzo per calmare le ire del mostro era sacrificare Andromeda, figlia di Cassiopea e Cefeo. Chi non sacrificherebbe così sua figlia? Questa ovviamente fu incatenata ad uno scoglio per il sacrificio, ma l’eroe Perseo, che passava di lì per caso, la sottrasse all’orribile destino. Egli, infatti, aveva ucciso la famosissima Medusa (la tipa i cui occhi potevano pietrificare chi li guardava) e dato che le aveva tagliato la testa, riuscì a salvare Andromeda proprio grazie ai suoi poteri. Gli antichi identificarono Cassiopea con la costellazione omonima che si trova a formare con quella di Cefeo, collocata vicino a essa in cielo, le uniche due costellazioni celesti dedicate ad un marito e ad una moglie.

Orione contro il Toro

Questa costellazione è facilmente identificabile dall’allineamento di tre stelle: la Cintura di Orione, incorniciate da un rettangolo di quattro stelle più luminose che la rendono molto simile ad una caffettiera. A sud della Cintura di Orione c’è la sua spada che contiene la famosa Nebulosa di Orione (M42). La nebulosa è un oggetto molto brillante, che già ad occhio nudo può essere distinta come di natura ben diversa da una stella.

Orione era un abile cacciatore, molto umile devo dire. Si vantava solo di poter uccidere qualsiasi bestia esistente sulla faccia della Terra. La dea Artemide, che con lui condivideva molte battute di caccia, se ne invaghì perdutamente e, nonostante fosse famosa per la sua sacra castità, gli fece delle esplicite offerte. Orione declinò i ripetuti inviti con garbo, spiegando alla dea che mai avrebbe potuto tradire la sua amata sposa, alla quale era eternamente grato per avergli fatto riacquistare la vista. Probabilmente è stata la prima friendzone della storia!

Inizialmente Artemide si mise l’animo in pace, ammirando, anzi, la insolita fedeltà dell’uomo. Successivamente però scoprì che Orione si era invaghito delle Pleiadi, le sette figlie di Atlante e Pleione, e che aveva cominciato addirittura a molestarle. La dea – che come abbiamo visto prima non era per niente permalosa – fu accecata dall’ira e per vendicare l’incredibile affronto fece arrivare da lui un’arma tanto piccola quanto letale: lo Scorpione. Da quel momento la leggenda vuole che quando nel cielo possiamo ammirare il grande gigante, non c’è spazio per la costellazione dello Scorpione e viceversa.

Atlante astronomico di Johannes Hevelius – Taurus

Orione però, con una tenacia notevole, ancora oggi sta provando a raggiungere le famose pleiadi dello scandalo e infatti lo vediamo impresso nel cielo mentre lotta furiosamente contro il Toro che invece le difende.

Le Pleiadi

Se sei riuscito ad identificare la costellazione del Toro, noterai subito dietro di lui quello che sembra un mucchietto di stelline disordinate. In luoghi un po’ più periferici, dove l’inquinamento luminoso è minore, si riescono a distinguere ad occhio nudo fino a 7 delle stelle bianco-azzurre che compongono questo meraviglioso ammasso aperto.

Le Plediadi di cui si era invaghito Orione, secondo la leggenda greca, sarebbero le sette figlie di Atlante, il gigante che portava il mondo sulle spalle. Orione, il famoso cacciatore, le inseguiva per tutta la terra e loro gli fuggivano. Zeus si mosse a compassione e trasformò l’intero gruppo in colombe che volarono in cielo, dove Orione continua ad incalzarle ogni notte.

Il triangolo invernale: Sirio, Procione e Betelgeuse

Il triangolo di cui ti andrò a parlare non è una costellazione e nemmeno un triangolo amoroso! Si tratta piuttosto di un asterismo di 3 stelle molto brillanti appartenenti a costellazioni diverse.

Partendo dalla cintura di Orione e prolungandola in direzione sud-est ti imbatterai in Sirio della costellazione del Cane Maggiore. Non sarà difficile individuarla perché è la stella più luminosa del cielo; ti consiglio di dargli un occhio anche al binocolo perché sembra un piccolo meraviglioso diamante. Le altre due stelle dell’asterismo sono Procione – si chiama così, non è colpa mia! – della costellazione del Cane Minore e Betelgeuse, la spalla destra di Orione. Betelgeuse è un oggetto colossale, una supergigante rossa più grande dell’intera orbita di Giove!

Lo so, forse non sono le storie romantiche piene di fiori e cuoricini che ti aspettavi ma se hai trovato qualcuno in grado di apprezzarle, sicuramente avrete insieme una vita più divertente!

Coppia di fidanzati che guardano una bellissima Via Lattea al Rifugio del Fargno

Crediti foto: Rifugio del Fargno. Un grandissimo ringraziamento all’astrofotografo Matteo Mazzoni PhotoWalking

Scritto da

Serena Schiaffi

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